“Vedere e non riconoscere: l’Africa nell’immaginario europeo tra XVI° e XVIII° secolo”, Casa delle culture del mondo, Milano (2009)

Il tema culturale della mostra riguarda le modalità con le quali l’occidente, nell’epoca delle grandi esplorazioni, tra il XV° e il XVIII° secolo, ha descritto e illustrato i nuovi mondi e le popolazioni che si andavano scoprendo, nel caso specifico l’Africa e gli africani. L’obiettivo è documentare e comprendere l’antica percezione europea e riflettere su quanto di quella visione sia ancora presente nella cultura contemporanea e ciò anche al fine di fare di questa consapevolezza uno strumento di dialogo e di riconoscimento con l’odierna realtà dell’Africa e degli africani.

L’esposizione accosta materiale testuale e iconografico, tratto da antichi libri di viaggio, per raccontare il rapporto tra europei e africani in epoca pre-coloniale. A partire dalla collezione di incisioni antiche del Centro Studi Archeologia Africana di Milano, donata nel 2004 al Museo di Storia Naturale di Milano, la mostra associa citazioni tratte da testi di navigatori, missionari e studiosi con immagini e mappe geografiche prodotte nella stessa epoca. Ne risulta il racconto della complessità di un incontro tra culture e la costruzione di un immaginario europeo sull’Africa che si è nutrito di stereotipi, trasfigurazioni e che ha adottato nel tempo modalità di sguardo spesso contraddittorie.

Attraverso una prospettiva storica ed antropologica, l’itinerario offerto dalla mostra permette di decostruire questo immaginario e di avvicinarsi a diversi livelli di rappresentazioni: dall’attrazione per la scoperta scientifica all’immaginario fantastico, dalle rappresentazioni degli africani come “nobili” a quelle come “selvaggi”, dall’aspirazione alla conoscenza allo sfruttamento delle risorse.

La mostra permette dunque di elaborare una sorta di “archeologia” delle rappresentazioni sull’Africa e di analizzare con profondità storica diverse tematiche connesse alla relazione con l’alterità.

L’esposizione è organizzata in quattro sezioni, che guidano il visitatore in altrettanti filoni tematici:

  • 1° tema: La “scoperta” dell’Africa tra ignoto e desiderio di conoscenza: cartografia, immagini naturalistiche (piante e animali) e descrizioni degli africani;
  • 2° tema: L’immagine dell’Africa “selvaggia” al confine con la natura: immagini di strane creature e cannibalismo, rappresentazione distanziata di un mondo allo stato primitivo;
  • 3° tema: Un’Africa nobile, ricca e regale?: rappresentazioni della nobiltà africana, delle città-stato dell’Africa orientale e delle reti commerciali;
  • 4° tema: La rappresentazione al servizio degli interessi: tema della schiavitù, dei forti di tratta e dello sfruttamento delle risorse maturali (oro, gomma, ecc.).

La mostra, accompagnata da un catalogo, è curata da Riccardo Ciavolella e Valentina Mutti con la supervisione di Alice Bellagamba (Università di Milano Bicocca) e in collaborazione con Gigi Pezzoli (Centro Studi Archeologia Africa).

La mostra è parte del progetto MEBAO, Missione Etnologica in Bénin e Africa Occidentale.

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